Analisi del match del 20.05.2014 a cura di Domenico Silvestro
Ti chiami Crisantemi …ti ho comprato il 2 Novembre……………
Oronzo Canà
It’s a foggy day…..
Un’asse strana, che bascula tra le brame di un destino ingrato, crudele e una dignità che non sparisce, quella che intinge le reti protettive e il manto sintetico dell’ oasis stadium nel borghese quartiere di via padre mario vergara. Affermazione più vera della collana d’oro di Maradona.
Nubi minacciose, metaforicamente parlando, paventano chissà quale temporale. Gino costretto al risposo da una caviglia malferma, che risente degli anni passati sui campi da calcio, impone un altro riassetto tattico e tecnico degli ASH, sostituito da un buon Gregorio…..
Chissà che temporale!
Ma anche gli AF devono fare a meno della capacità difensiva di Carmine, che coraggiosamente partecipa comunque alla gara costringendosi in porta.
Domenico giunge all’appuntamento con un mezzo chilo di panini pocanzi acquistati e quasi tutti mangiati. Del prete G., Cosentino, Moccia, Silvestro A. sono già li a testare il campo. Si aspetta che arrivi Ambrosio Lorenzo che si cambi, per dare il fischio d’inizio di questa strana partita.
La forma di Gregorio è ottima ma il fiato è corto, colpa di un anno di assenza dai campi di gioco.
Inizialmente corre si smarca, tira. Sarà la sua partita. Lo sperano i compagni, lo sogna il pubblico degli ASH.
Tutto sbagliato…..A dominare la gara sarà subito il dinamico duo Cosentino-Del prete, tonici ed efficaci come un bulldozer. Tra i pali Carmine comanda la difesa in modo impeccabile e lancia gli attaccanti verso la porta avversaria. Ma è sul solito calcio d’angolo deviato in autogol che gli AF passano in vantaggio. Del prete G. è scatenato. L’assenza di Damiano come diga difensiva si fa sentire.
Cosentino consegna le chiavi dell’attacco a Del prete G. e lui le onora subito, siglando la seconda rete su un retropassaggio sciagurato degli ASH.
Non si direbbe ma è Carmine il protagonista della partita. Da quel 2-0 gli ASH macinano una quantità di azioni enormi. Gregorio diventa imprendibile per gli avversari; coadiuvato sulle fasce da un ritrovato Ambrosio, e da un sempre più efficace Moccia, costruisce le basi di una rimonta che sarebbe meritata. E invece sono 7 i pali e almeno altrettante le parate decisive di Carmine che impediscono il degno pareggio. Scoraggiati gli ASH attendono la doccia liberatoria o un provvidenziale acquazzone, che faccia finire tutto. Nulla di tutto questo accade, anzi, una partita finita si apre all’improvviso.
Approfittando di una melina troppo presto attuata dagli AF Gregorio prima e Ambrosio poi assestano due colpi che portano in parità le squadre.
Dura poco. Ancora errore su calcio d’angolo. Ancora errori su calcio di punizione dal limite e gli AF si riportano in vantaggio.
Gli ASH faticano a trovare il gol e soprattutto cominciano a demotivarsi mostrando un pò di immaturità nel finale, quando cominciano a fare capolino alcune azioni personali, ma ahimè fallimentari. Perfino il pubblico più attaccato ai colori verde fluorescente non tifano più, e corrono in bagno per non vedere la disfatta ASH.
It’s a foggy day cantava Leonard Cohen ….
La nebbia avvolge, solo metaforicamente, la squadra ASH. Non solo la sfortuna non premia gli ASH si comincia anche a non tenere le posizioni. Ambrosio non spinge e Gregorio non segna. Silvestro è fermo sulle gambe e Moccia aggredisce con troppo foga e poca precisione. Gli ASH non pungono più come nei minuti precedenti, si gettano tutti avanti con avidità lasciando praterie sconfinate agli avversari che finalmente battono il mediocre portiere di turno. Oramai la differenza reti è abissale.
Ma ancora una volta lo stadio si illumina e tutto si riapre. Silvestro A. segna un gol poi un altro di Gregorio e un altro ancora di Moccia. Sembrava per gli AF una partita avviata verso la più semplice delle vittorie. E invece la differenza reti si accorcia a -2. Fioccano le occasioni da goal per gli ASH e Gregorio si ritrova fra i piedi la palla che potrebbe portare l’umore alle stelle e dare la carica giusta per la rimonta finale. Ma spreca.
E dalla possibile risalita si passa alla delusione più cocente. Gli ASH stanchi non sono più capaci di arginare le sortite dei tecnici e atletici AF. Il match finisce con una prodezza di Carmine “paratutto” che da il KO alle ultime speranze degli ASH deviando sul palo un tiro in diagonale di Silvestro D.
Tutti negli spogliatoi spartani . Lì tra le piccole stanze si assiste al fenomeno del vapore acqueo…..fumo dalle docce….
Neppure l’acqua di via Padre mario vergara sembra spegnere quel fuoco di un destino ingrato e sfortunato. Mai come questa volta il fato si è divertito rimestando il suo coltello nelle piaghe già cocenti degli ASH. Tutti si guardano laconici, mentre si assiste all’ennesimo colpo di phon di Moccia. Silvestro D. non parla chiude la borsa e con affetto saluta gli amici.
Ma la notte libera il cielo dalla nebbia che ha avvolto gli ASH. Anche questa è andata. E il pensiero vola a martedi prossimo. “ci rifaremo” qualcuno grida. Ancora speranze. Ancora futuro per questa squadra di amici che non si arrendono nemmeno alla sfortuna.
E complimenti agli AF. Degni avversari che finora hanno meritato sempre le vittorie conquistate.
“Non è il buono contro il cattivo e non è fare in modo che vinca il buono. Il senso del calcio è che vinca il migliore in campo, indipendentemente dalla storia, dal prestigio e dal budget.”
Johan Cruijff