Analisi del match del 06.05.2014 a cura si Domenico Silvestro

07.05.2014 13:08

“Grandi squadre fanno grandi giocatori. Grandi giocatori fanno spettacolo e migliore calcio.”

Vujadin Boškov

 

Dieci giorni fa, il 27 aprile 2014 la vita di Vujadin Boškov si spegne. Grande giocatore. Grande allenatore. Ma soprattutto grande sportivo. I suoi commenti, su giocatori, allenatori, e su se stesso non passarono mai inosservati. Ma non crearono mai disordine, tanto erano goliardici e divertenti. Come quando riferendosi ad un suo giocatore non proprio bravo disse: “Io non dire che Perdomo giocare come mio cane. Io dire che lui potere giocare a calcio solo in parco di mia villa con mio cane".

L’onore degli sportivi di tutto il mondo, come lo è stato il grande  Vujadin Boškov sporcato da quel che è accaduto a Roma nell’occasione della finale di Coppa Italia. Non è intenzione dello scrivente, commentare la follia di gente malavitosa che nulla ha a che vedere con lo sport che invece è spettacolo è divertimento è aggregazione. Quelli non sono tifosi della Roma. Quelli non sono tifosi del Napoli. Sono solo folli delinquenti.  

 

Perché sei fermo, perché non scatti, perché non contrasti…perché…..

Damiano si sgola, è stanco di ripetere sempre la stessa frase. Moccia  non lo sente, immerso in un mondo suo, senza fasce da percorrere a perdifiato, reti da evitare in bello stile, vittorie da custodire come trofei. Silvestro A. si chiede …ma i miei compagni sono entrati in campo o quelli che vedo sono i loro ectoplasmi impalpabili..

D’ambrosio si chiede solo perché perde tutti i contrasti, perché infrange la sua corsa contro il fisico possente di Cosentino, perché perde tutti i rimpalli con Carmine che con le sue lunghe leve blocca ogni futile tentativo di dribbling. Sembra il biondo Gavin Harris del terrificante film Goal, giocatore in disarmo, che pensa solo alle maschere antirughe ed al peeling, che non segna e sembra un pesce fuor d’acqua in ogni contesto. 

Roccooooooooooo. … Damiano grida, Silvestro D. chiama D’ambrosio ricercando un vano triangolo, che evapora nella mancata finalizzazione. Qualcuno sembra uno zombie; vaga per il campo distrattamente come se dovesse vivere le atmosfere di Luna rossa… alcuni si producono in assurde azioni personali che mettono in difficoltà i nervi già tesi degli altri compagni di squadra e cominciano i primi sguardi di serena disapprovazione.

Dovresti, tornare a casa mogio a rivangare errori e defaillance, ma il football è bello perché è uno sport di squadra e ti premia anche se sei fuori forma, basta che i compagni ti supportino sempre, che ti diano le indicazioni per migliorare il gioco corale e insieme magari produrre un viagra di goal che ti fa tornare a casa meno spento.  Il risultato di ieri 6 – 4 è comunque buono, considerando che quella serenità, quell’impegno, quel senso di squadra ieri si è perso nella resa di un Silvestro A. che nonostante sia atleticamente il più dotato degli ASH ha preferito rinunciare a giocare fino alla fine. “Partita finisce quando arbitro fischia” diceva

Vujadin Boškov.

La fredda cronaca ci parla di una gara a tratti equilibrata, fatti di strappi, parate ed errori. Il team ARRAPHAO come alla ricerca di una qualificazione mondiale…recupera il duo Cosentino – Carmine, insufficiente nei primi 10 minuti di gara. Dopo corrono come forsennati, giocano una partita da 7 in pagella e trascinano perfino un fumoso Del prete G. verso vette inarrivabili. Il giovane Del Prete G. sembra un esordiente delle giovanili; è il nuovo che avanza; estremo attaccante, gioca spesso fuori dagli schemi classici, con tagli verticali che confondono le difese avversarie. Capace di anticipi con deviazioni in gol sui calci piazzati. Questo ragazzotto per ora ha galvanizzato il suo team con un’iniezione di fiducia, che si traduce in un’ottima vittoria, raggiunta alla fine di un match a tratti equilibrato. Di converso gli uomini degli ASH, hanno sofferto in fase difensiva subendo troppi contropiede, limitati solo dalla cattiveria agonistica di Damiano. Anche negli abissi calcistici la classe di Silvestro D. è emersa dispensando precisi passaggi filtranti con una lucidità mentale mancata nelle scorse partite ed una calma in campo mancata ai suoi compagni di squadra. Faticosamente gli ASH che in quel momento si trovavano sul 4-1 cominciano ad operare un pressing alto e resistendo alla stanchezza, cercano di recuperare in difesa. Sforzo ripagato in parte. Proprio nel periodo migliore per gli ASH arriva il 5-1 dopo una papera in difesa. Ma i frutti vengono raccolti subito dopo con una tripletta di D’ambrosio. Solo una formidabile parata dell’estremo difensore salva il parziale vantaggio degli ARRAPAHO. E’ 5-4.

Nel finale un altro gol del consolidato team in tenuta bianca porta al 6-4 conclusivo di questa gara primaverile.

Il caldo inizia a diffondersi nella trafficata Frattamaggiore, affiorano magliette a mezze maniche e calzerotti abbassati, si sogna una cena ed una birra fresca. Ci si tranquillizza sul bel tempo che verrà leggendo le previsioni meteo con attenzione, quasi fossero pagine immortali di Kerouac.

Questo è il football gente, sudore, scivoloni, maglie bagnate, scarpe sfondate, un momento d’aggregazione che supera le barriere del tempo, delle difficoltà dei pensieri.

Ed allora libera la mente e continua a correre come un tempo. raggiungi il portiere avversario, dribblarlo, e consegna il pallone alla rete realizzando il tuo sogno di segnare un goal.

 

Curr...curr… uagliò

(99 posse)